(riceviamo e pubblichiamo)
E ora qualcuno si faccia da parte
L’agnello è stato sacrificato sull’altare della supponenza e della presunzione e il danno fatto dai “Signori della Politica” romana è ormai irreparabile.
Forse è stato necessario per smontare un castello di carte che da tempo dominava la scena politica romana all’ombra dell’abusato “modello Roma”. Decine di colonnelli senza esercito, ormai poco avvezzi a stare tra la gente, inadeguati ed impossibilitati a comprendere i veri bisogni dei cittadini si sono per anni riempiti la bocca con uno slogan, “modello Roma”, tanto vero quanto incredibile per la cittadinanza. 15 anni nelle stanze dei bottoni li hanno allontanati dalla base… e nemmeno se ne sono accorti.
E sono, siamo, stati puniti.
Francesco è quello che farà da capro espiatorio per questa “casta”, quello che pagherà per tutti “perché non è piaciuto”, “perché è un cavallo di ritorno”, ma è bene che da oggi qualcuno si faccia un esame di coscienza. Esamini cioè il suo impegno fra la gente, il tempo passato in campagna elettorale in mezzo ai cittadini, le sue motivazioni, il suo essere credibile.
Quanta gente in quel Comitato elettorale, quanta dietro i computer, quanta poca nelle piazze.
Dove erano i Deputati, i Senatori, i Consiglieri Regionali, quelli Provinciali, gli aspiranti Assessori (ne ho contati fino a 20 per 12 posti…), i Presidente e gli Amministratori Delegati delle municipalizzate, i Consiglieri di Amministrazione, i consulenti strapagati e la pletora di altri “acari” che da anni vive, assai bene, nel sottobosco creato dal “modello Roma” crogiolandosi e beandosi del lavoro fatto da altri? Unico impegno degli “acari”: essere tempestivi per farsi trovare al posto giusto al momento giusto, quando c’è da occupare una poltrona, quando si accendono le luci della ribalta televisiva o quando c’è da imporre l’assurda logica delle spartizioni correntizie.
Lo vogliamo capire che questo sistema è ormai asfittico, popolato da questi personaggi autoreferenziati che si replicano e si ripropongono all’infinito, e che è destinato, così come ora è concepito, a sparire? Qualcuno ora avrà il coraggio di dire che così non funziona?
Molti notabili che occupano posti di potere e responsabilità non rappresentano altro che loro stessi come crudamente dimostrano i risultati al Comune dei competitor per un seggio in Campidoglio del PD e delle 3 liste “civiche”. Il rapporto fra rappresentato e rappresentante, l’essenza della democrazia, è rotto, sfilacciato, sacrificato in nome degli interessi personali.
La loro supponenza, la loro irresponsabilità, il loro sentirsi “casta” è stata una delle cause, se non la principale, della criminale dilapidazione del bel patrimonio delle primarie, quando migliaia di persone si erano pazientemente messe in fila per esprimere il loro consenso ad un progetto che aveva i presupposti della “svolta”. E adesso eccoli lì, tutti a correre verso il paracadute provinciale o municipale o regionale.
Non sarebbe meglio che vi faceste da parte, lasciando lavorare chi nella Politica, come strumento di progettazione del futuro per la nostra Città e per il nostro Paese, ci crede ancora ed ha investito sulla propria persona vivendo quotidianamente il territorio e garantendo l’esistenza della democrazia di prossimità già tanto maltrattata da una scellerata legge elettorale?
Invito quindi il Coordinatore romano a non dimettersi anche se qualcuno per strategia correntizia ed interesse personale gli chiederà di farlo.
Caro Riccardo, proprio ora abbiamo bisogno di stabilità e di continuare a lavorare per una politica vicina ai cittadini che porti ad essere il Partito Democratico quel “partito utile” di cui parlammo mesi fa e che riuscì, ancora una volta, ad emozionarci.
Cons.Gianluca Santilli
(Collegio dei Garanti PD Roma)