LA TASSA DI SOGGIORNO A RAGUSA. SI O NO?


Anche a Ragusa si inizia a parlare della tassa di soggiorno. Naturalmente la proposta ha subito diviso la cittadinanza tra chi la trova un’ottima idea e chi la considera come un inutile balzello. Nelle maggiori città italiane questa tassa è già una realtà. Un obolo, a volte qualcosina in più, che il turista deve versare al municipio al fine di migliorare i servizi turistici o meglio al fine di alleggerire il carico delle spese comunali riguardanti i capitoli di bilancio sul turismo.

A inizio settembre Antonio Recca, in qualità di presidente del Comitato provinciale dell’Unione Nazionale delle Pro Loco e della Pro Loco Ragusa, ha inviato, ai media locali, una lettera aperta grazie alla quale fa chiarezza sulla natura e sul senso di questa tassa, che egli stesso definisce “contributo alla promozione turistica”, infatti essa servirà, qualora il Comune decidesse di promulgarla, a tenere più pulita e più viva culturalmente la città “poiché – scrive Recca – i denari andranno per tante iniziative legate alla fruizioni dei beni culturali, ma anche alla lotta al degrado dei centri storici. Sarebbe, dunque, esclusivamente destinata – continua Recca – ad interventi a favore del turismo e quindi dell’ospite, degli alberghi e dei cittadini: arredo urbano, grandi eventi, manifestazioni, il tutto concordato in sinergia e insieme agli imprenditori locali”.

Giustamente il Presidente Recca fa notare come questa tassa non “peserà” né sui cittadini né sui turisti, in quanto questi ultimi dovranno pagare “solo” un euro al giorno, quindi il costo di un caffè.

Certo è che questa idea almeno qualche perplessità la fa nascere.

Innanzitutto io turista posso pure accettare di pagare questa ennesima tassa se vado a visitare città come Roma, Firenze, Venezia, Napoli o Torino, per fare solo qualche esempio, ma per Ragusa? E qui non sto dicendo che la nostra città o il nostro territorio non siano degni di nota, ma forse non sono paragonabili a città come quelle sopra citate. Inoltre un turista quando va a Firenze o a Venezia trova tutta una serie di servizi, sto parlando di qualità, che magari qua non trova.

Parlo di fruibilità dei nostri beni culturali, le chiese, ad esempio, ma questa è una vecchia polemica, sono sempre chiuse, ma anche gli stessi esercizi commerciali, bar, ristoranti, pasticcerie e negozi vari, rimangono chiusi anche nei giorni di festa. Si badi, però, che questa non è una polemica contro i commercianti, in fondo loro hanno pure ragione. Se il primo maggio o per l’immacolata a Ibla ci sono 30 turisti, che senso ha tenere aperto il proprio esercizio?

Ovviamente Recca o chi per lui potrebbe ribattere che proprio grazie a questa tassa si potrebbe supplire a queste come ad altre deficienze, altrettanto vero è, però, che tutti questi servizi, come la pulizia e il decoro della città, l’intrattenimento e il contrasto al cosiddetto degrado sono compiti connaturati alle funzioni del Comune. Due, visto che i flussi turistici nel ragusano non sono proprio da capogiro, vista anche la crisi economica che pesa su tutti noi ed i prezzi dei nostri servizi non sono proprio a buon mercato, può essere ed è sincera la domanda, che questa tassa sia alla lunga un’arma a doppio taglio? 

 

 

 

 

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A Tutto Volume. Libri in festa a Ragusa: 29, 30 aprile, 1° maggio 2011


 

Venerdì 29 aprile, sabato 30 e domenica 1° maggio Ragusa si trasformerà in una nuova capitale dei libri, in occasione della seconda edizione del festival letterario “A Tutto Volume” che anche quest’anno sarà ospitato nella suggestiva cornice della città barocca.

Venti tra i migliori scrittori italiani dell’ultimo anno editoriale, insieme a lettori e curiosi, invaderanno gioiosamente piazze e cortili, strade e vicoli, chiese e palazzi storici, librerie e caffè, osterie e botteghe dell’intero centro storico di Ragusa e Ibla.

A Tutto Volume” ha voluto dare voce alle parole più diverse, sposando la scelta del pluralismo culturale attraverso un’offerta di incontri letterari di alta qualità che spaziano dalla saggistica d’attualità alla narrativa, dal giallo al genere memorialistico, dall’arte alla poesia e alla ricerca spirituale meno convenzionale. E così come sono presenti saggisti (come Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Mario Giordano, Innocenzo Cipolletta, Roberto Vacca, Carlo Ottaviano, Roger Abravanel e Luca D’Agnese) insieme a narratori (Marco Presta, Marco Malvaldi, Lucrezia Lerro, Giorgio Nisini e Francesca Lancini), così autori affermati (come Giovanni Minoli, Aldo Cazzullo, Vito Mancuso, Simonetta Agnello Hornby, Achille Bonito Oliva) si alterneranno a giovani e talentuosi esordienti (come Viola Di Grado e Alessia Gazzola).

Lo spirito della manifestazione (che si svolge contemporaneamente al mese di promozione nazionale della lettura indetto dal Centro per il Libro) è quello di coinvolgere in una vera e propria festa del libro tutto il territorio e le energie locali insieme a cittadini, turisti e appassionati in una tre-giorni di letture, incontri e presentazioni. In concomitanza al programma principale si svolge anche Extra Volume, una ricca serie di laboratori, installazioni ed eventi di vario tipo organizzati direttamente dai cittadini ragusani proprio nell’intenzione di coinvolgere tutto il territorio nel modo più libero e spontaneo possibile.

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IL PIANO TERRITORIALE PAESISTICO È OSTEGGIATO PER SNOBBISMO ISTITUZIONALE?


Abbiamo intervistato il Sovrintendete ai Beni Culturali di Ragusa, Alessandro Ferrara, a proposito del Piano Territoriale Paesaggistico.

Il Piano Paesistico (da ora in poi PTP) è uno strumento di tutela delle risorse ambientali ed antropiche istituito nei suoi principi fondativi nel 1939 e mai attuato. L’iter che ha condotto alla realizzazione dello stesso risale a più di dieci anni fa. Nel 1999 fu redatto il Testo Unico che armonizzava la Legge n.1497 del 1939, che tutelava le bellezze paesaggistiche, e la Legge n.1089, sempre dello stesso anno, che tutelava il patrimonio artistico culturale. Così nel 2000 la Regione Sicilia pubblicò le linee guida per la redazione del PTP. Dal Testo Unico del ’99 nacque, nel 2004, il Codice dei Beni Culturali della Regione Sicilia, penultimo passo per la redazione definitiva del PTP.

L’ innegabile che la presentazione del PTP ha suscitato, specie nelle Istituzioni locali, tutta una serie di critiche e di stigmatizzazioni, a volte veramente aspre, che sin da subito hanno avvelenato il dibattito.

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La Tentazione


Un momento dello spettacolo (Foto di salvo Corallo)

La sera del 20 marzo 2010 il palco del Teatro Naselli di Comiso ha ospitato lo studio coreografico di Progetto Danza “La Tentazione”. Lavorando su un’ispirazione tratta da un quadro di Domenico Morelli, la coreografa e ideatrice, Saveria Tumino, e il direttore artistico della compagnia, Andrea Pannuzzo, sono riusciti a realizzare uno spettacolo che immediatamente catalizza l’attenzione del pubblico su un armonico equilibrio di danza e canto classici innestati su musiche e scenografie moderne.

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COMISO. CONDANNATO IL SINDACO GIUSEPPE ALFANO


sindaco di comiso, Giuseppe Alfano

Giustizia è stata fatta o quasi. Il Tribunale di Ragusa, nella persona del Giudice Claudia A. M. Catalano, ha condannato lo scorso 9 marzo il Comune di Comiso a reintegrare tre suoi dirigenti (Dibennardo Anna, Iacono Giovanna, Siracusa Emanuela), che nel 2008 furono trasferiti e declassati, senza alcun valido motivo, se non quello, si legge nella sentenza, di creare un vuoto d’organico atto a giustificare il trasferimento e la promozione di tre fortunati (n.d.r) dipendenti comunali.

Giuseppe Alfano allora appena insediatosi (fu infatti nominato il 17 giugno del 2008) non perse tempo e si mise subito al lavoro, firmando, il 6 agosto di quello stesso anno, l’ordinanza che predisponeva il trasferimento dei suddetti dirigenti.

Le cinque sentenze con le quali il Comune è stato condannato riguardano in sintesi il meccanismo dello spoil system ovvero la sostituzione delle figure dirigenziali in occasione del cambio di governo. Questo strumento assolutamente legittimo in ambito privato suscita forti perplessità in ambito pubblico, dove, in base ai casi, si possono rintracciare pure profili di incostituzionalità. Nella Pubblica Amministrazione gli incarichi andrebbero correlati sempre ai risultati raggiunti dalla dirigenza in nome della meritocrazia e per una maggior tutela dell’interesse pubblico. Quando questo non avviene e gli avvicendamenti seguono logiche meramente politico/amicali va da sé che l’intero sistema viene minato nelle sue fondamenta.

Per questi motivi l’atto del sindaco di Comiso, Giuseppe Alfano, è stato giudicato contra legem, perché funzionale a far conseguire posizioni dirigenziali a dipendenti che non possedevano i titoli e ciò a discapito dei tre dirigenti Siracusa, Iacono e Dibennardo che furono, invece, declassati.

Il Giudice Catalano alla luce dei fatti appena esposti non solo ordina il reintegro dei tre dirigenti sopracitati, ma condanna il Comune a risarcirli del danno subito in misura pari alla retribuzione che avrebbero percepito se avessero mantenuto la loro posizione lavorativa. Inoltre, il Comune dovrà farsi carico delle spese processuali riguardanti le cinque sentenze ognuna liquidata complessivamente in 3.640,00 euro, alle quali ancora andranno aggiunte il calcolo dell’I.V.A. e della Cassa di Previdenza Forense. Giustizia è stata fatta o quasi.

Quasi perché a pagare dovrebbe essere il sindaco Alfano e non i cittadini di Comiso.

IL TG3 SI ACCORGE DELL’AEROPORTO DI COMISO


Lo scorso 19 febbraio Linea Notte, striscia di approfondimento del Tg3 in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì, si è occupata della nostra provincia.

Un piccolissimo servizio infatti è stato dedicato a quella che sempre più appare come l’ennesima cattedrale nel deserto, l’aeroporto di Comiso.

Al 31° minuto della trasmissione il conduttore passa la linea al giornalista Pier Damiani D’Agata che ha firmato il servizio sull’aeroporto “Vincenzo Magliocco”, da poco sotto i riflettori anche della Procura della Repubblica di Ragusa, che sta indagando sugli enormi ritardi e sulla progressiva lievitazione dei costi. Ricordiamo solo che l’aeroporto è stato inaugurato nel 2007. Il perché da allora ad oggi nessun aereo sia decollato o atterrato nella vecchia base Nato lo deciderà la magistratura, con buona pace di chi continua ancora oggi a parlare di un’imminente apertura dello scalo o di chi in questi anni ha dato la colpa dei troppi ritardi alla mancanza di cavi elettrici o alla latitanza di questi “introvabili” Vigili del Fuoco. In fondo se non avessimo fatto un aeroporto privato molti dei problemi che hanno determinato questi ritardi sarebbero stati superati grazie all’ENAC, che di norma si fa carico dei costi dei Vigili del Fuoco e dei controllori di volo. Ma il “Vincenzo Magliocco” (proprio un gran bel nome e di ciò ringraziamo il sindaco di Comiso Giuseppe Alfano) è di proprietà della So.A.Co (Società aeroporto Comiso) per il 35%, e per il 65% dell’InterSac holding, una società che fa capo, tra gli altri, all’onnipresente Mario Ciancio e alla SAC di Catania. Se poi vorremmo parlare di quali compagnie aeree un giorno utilizzeranno questo scalo la cosa si fa ancora più ardua, visto che sull’argomento vige un sacrale silenzio, nonostante questo sia un tema fondamentale visto che da ciò dipende l’importanza e l’indipendenza da Fontanarossa dell’aeroporto di Comiso.

Ma la cosa piuttosto divertente appare alla fine del servizio di D’Agata, che si imbatte nel meraviglioso sito web dell’aeroporto nostrano e si fa una semplice domanda: perché una piccola agenzia di viaggi di Ragusa gestisce questo sito web? Ha avuto un incarico ufficiale da parte della So.A.Co? A questo punto il giornalista della Rai non può che rivolgere queste domande ai diretti interessati, che naturalmente oltre a non saper cosa dire, rispondono indispettiti all’intervistatore invitandolo a spegnere la telecamera.

Ma questo Pier Damiani D’Agata da dove viene? Non sa che qui, a 100 chilometri più a sud di Tunisi, le cose le facciamo in casa? In piena intimità? Questo D’Agata non sa che nella terra che diede i natali a Verga, Pirandello e De Roberto il feudalesimo non è mai del tutto finito? Che lo status di vassalli e valvassori è ancora vivo e vegeto? E soprattutto che a queste latitudini i ruoli ed i compiti si confondono e si sdoppiano magistralmente.

Provate a immaginare di quale agenzia di viaggi si sta parlando…. Si attendono le vostre risposte ed ipotesi!

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