Attitude giorno – maggio – il PdF


 

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EUTANASIA. LE FANTASIE ELETTORALISTICHE DELLA ROCCELLA


I registri comunali sul biotestamento sono una «presa in giro dei cittadini». Lo afferma il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. Simpatica impiegata del Vaticano prestata segretamente al Parlamento. La Roccella ha dichiarato in un momento di slancio repubblicano, a proposito di questi registri, che: “Rappresentano solo una provocazione politica e prendono in giro il cittadino poiché sono regolamenti di una legge, quella sul biotestamento, che non c’è … è evidente che non essendoci una legge in materia, il medico non può ottemperare ad alcuna richiesta di tipo eutanasico indicata nei registri. Il medico, cioè, non può che riferirsi alle normative esistenti, che vietano ogni attività eutanasica”.

eugenia roccella

Mentre in Europa si discute seriamente di eutanasia, come ad esempio nel Regno Unito, o si approva una legislazione che legalizza la dolce morte o l’accompagnamento di fine vita (ne sono esempio nazioni quali l’Olanda, la Svizzera, l’Albania, il Belgio, la Danimarca, la Germania, il Lussemburgo e la Svezia), in Italia tra divieti, accuse e stigmatizzazioni di ogni tipo, spesso aberranti ed imbarazzanti, il Parlamento ha deciso di chiudere in un cassetto la questione del testamento biologico, sperando che il problema venga cancellato dalle periodiche dichiarazioni di uno Stato estero, il Vaticano.

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Dopo Berlusconi è toccato pure a Benedetto XVI


attacco al Papa in San Pietro

 La Fabbrica dell’odio voluta da certa opposizione colpisce anche il Vescovo di Roma, Benedetto XVI.

Naturalmente i mistificatori parlano di un’altra psicolabile….

Ieri, 24 dicembre 2009, poco prima dell’inizio della Santa Messa una donna di 25 anni di origine svizzera, Susanna Maiolo, ha scavalcato la transenna per raggiungere il Papa, con questo balzo la Maiolo ha urtato il cardinale francese Roger Etchegaray, poi condotto in ospedale per accertamenti.

Joseph Ratzinger. Benedetto XVI

SOLO IL 10% DELL’OTTO PER MILLE VA AL TERZO MONDO. SENZA PUDORE.


Con l’arrivo della bella stagione si rinnova l’appuntamento per tutti con la dichiarazione dei redditi e con l’immancabile sequela di spot sull’otto per mille. Dopo più di vent’anni dall’istituzione dell’8‰, figlio della riforma del concordato del ‘29 tra Stato italiano e Vaticano, il reale funzionamento di questa donazione rimane oltre che discutibile alquanto sconosciuto.

Un primo mito da sfatare è che l’8‰ del nostro gettito fiscale finanzi direttamente l’Ente da noi prescelto (Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane). Il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del quale si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi, sistema che naturalmente avvantaggia la maggioranza cattolica.

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Ma non finisce qui, infatti anche quando il contribuente non prendesse una decisone viene ugualmente tassato in base alle scelte degli altri contribuenti. Democrazia! A ciò bisogna aggiungere che, mentre la maggior parte delle confessioni lasciano allo Stato le quote non attribuite, la Chiesa cattolica rivendica per sé questi denari, ottenendo un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi realmente ottenuti. Altro mito da sfatare è la destinazione che la Chiesa cattolica ne fa. A comunicarlo è niente popò di meno che la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), tramite il suo sito. E così mentre in primavera un esercito di sacerdoti accompagnati da anziani, disabili, poveri, senza tetto e bambini del Terzo Mondo irrompono nelle nostre case ricordandoci il perché l’8‰ va devoluto alla Chiesa cattolica, si scopre che solo il 20% dell’interno importo, circa un mln di euro (dati del Marzo 2006), è destinato ad interventi caritativi, di cui solo 80 mln sono per il Terzo Mondo, a differenza dei 336 mln di  € destinati al clero o dei 400 mln di  € per le esigenze di culto e pastorale, cioè per la nuova edilizia di culto e per il restauro degli immobili. Infine va detto che una parte dell’otto per mille a diretta gestione statale dal 1998 va a finanziare le casse vaticane per la Conservazione beni culturali, tramite decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Per approfondire l’argomento:
www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/ sito dell’Unione Atei Agnostici e Razionalisti
www.aduc.it/ Associazione per i diritti degli utenti e consumatori